La crescita dei prezzi al consumo nel Regno Unito arriva a un livello record ad agosto. Secondo il report dell’Office for National Statistics, il tasso di inflazione annuale è salito al 3,2% ad agosto, il più alto da più alto dal 2012. A luglio era 2%.
La crescita dell’inflazione riflette un enorme balzo dei prezzi su base mensile. Sono saliti infatti dello 0,7%, oltre le attese dello 0,5%. Anche l’indice “core” sale oltre le attese e giunge allo 0,7%.
Intanto anche i prezzi alla produzione nel Regno Unito sono aumentati (+5,9% su base annua), segnando la crescita maggiore da novembre del 2011.
Di fronte a questi dati, sembra poter dire che le pressioni inflazionistiche non si stanno affatto attenuando. E forse non possono essere attribuite solo a ciò che successo l’anno scorso.
Per questo motivo si sono riaccese le prospettive di un inasprimento della politica prima del previsto da parte della Banca d’Inghilterra. E’ difficile però prevedere le prossime mosse della Banca d’Inghilterra. L’istituto si aspettava una crescita dell’inflazione quest’anno, e quindi non è chiaro se ciò la costringerà ad assumere una posizione più aggressiva già nei prossimi mesi.
Inoltre bisogna tenere conto dei timori per la evidente frenata dalla ripresa economica globale.
Come vediamo sulla piattaforma del breoker , sul fronte valutario la sterlina rimane tonica sul dollaro (a sua volta fiaccato dal dato debole dell’inflazione USA di ieri).
Il Cable GBPUSD rimane schiacciato intorno a 1,3840, perché la EMA50 sta fungendo da solido supporto, e sta ostacolando ulteriori rialzi dopo il doppio minimo registrato qualche tempo fa.