Per il diciottesimo mese consecutivo, la People’s Bank of China ha mantenuto invariati i tassi di interesse di riferimento.
Al fixing di ottobre, il tasso primario di prestito a un anno (LPR) è rimasto invariato al 3,85%, mentre il quinquennale è rimasto al 4,65%.
Allo stesso tempo, la PBoC ha iniettato 100 miliardi di yuan a un tasso di interesse del 2,2%. Con 10 miliardi di reverse repo in scadenza mercoledì, la banca centrale ha quindi iniettato 90 miliardi di yuan sul mercato.
La banca centrale ha affermato che la mossa mira a mantenere la liquidità ragionevole e sufficiente del sistema bancario.
Sul fronte valutario, lo yuan ha toccato il massimo di 4 mesi e mezzo su quota 6,375 rispetto al dollaro, prima di cedere terreno.
Anche i segnali di allentamento delle tensioni sino-americane hanno fornito un certo sostegno alla valuta del Dragone, ma tuttavia l’iniezione di 100 miliardi di yuan da parte della PBoC nel sistema finanziario ha contribuito a spingere lo yuan verso il basso.
Le autorità governative cinesi hanno finora optato per strumenti mirati per combattere un rallentamento dell’economia, riducendo le aspettative di un taglio al coefficiente di riserva obbligatoria delle banche.
Nel frattempo il Fondo monetario internazionale ha operato una revisione al ribasso per il PIL cinese del 2021 all’8% dall’8,4% poiché la ripresa rimane sbilanciata.
