Scatta l’aumento del costo del denaro da parte della banca centrale della Romania. La BNR annuncia infatti un aumento del tasso di interesse di riferimento all’1,75%, ossia 25 punti base in più.
Si tratta del secondo aumento dei tassi di questo 2021, dopo quello del mese scorso.
Tuttavia, si tratta di una stretta minore del previsto. I mercati infatti si aspettavano un aumento del costo del denaro al 2%.
La banca centrale ha anche deciso di mantenere il tasso di deposito all’1% annuo e di aumentare il tasso di prestito al 2,50% dal 2%.
Nel meeting di politica moentaria, la BNR ha inoltre deciso di mantenere gli attuali coefficienti di riserva obbligatoria per le passività delle banche denominate in Leu e in valuta estera.
La mossa della BNR nasce dalla constatazione che le prospettive di inflazione (ai massimi da un decennio) sanno peggiorando, sotto il forte impatto degli shock dal lato dell’offerta. Lo evidenziano anche le previsioni dell’istituto centrale, secondo il quale il tasso annuo di inflazione dovrebbe salire ulteriormente al di sopra della fascia obiettivo, dove tornerà solo nel terzo trimestre del 2023.
La BNR inoltre evidenzia le incertezze associate all’orientamento della politica fiscale e all’assorbimento dei fondi europei, in particolare quelli nell’ambito del programma Next Generation EU.
Sul fronte valutario, il Leu è stabile contro il dollaro. Dopo un rally cominciato a maggio, il cambio USDRON ha raggiunto a metà ottobre i massimi di oltre un anno verso 4,30.
Da quel momento, ossia dopo il primo aumento dei tassi della BNR, il Leu è riuscito ad arginare la discesa e rimanere sotto tale soglia.