La settimana delle Borse si chiude senza scossoni, anche per l’assenza di grandi dati macro, ad eccezione della fiducia dell’Università del Michigan – scesa a sorpresa ai minimi a 10 anni.
Gli investitori sembrano aver assunto una posizione di prudenza dopo l’impennata dell’inflazione negli Usa, e aspettano segnali più chiari dalla FED.
Piazza Affari riesce a strappare il segno più. L’indice alla fine è salito dello 0,36% a quota 27.732 punti.
Tra le blue chip spicca Azimut (+3,27%) balzata ai massimi dal 2015 all’indomani dei risultati trimestrali.
Bene anche Pirelli (+3,52%), salita dopo aver rivisto al rialzo la guidance per il 2021.
Salgono Atlantia (+1,65%) e Prysmian (+1,86%) che ha completato l’acquisizione di Omnisens.
Ha continuato a salire dopo i buoni risultati trimestrali anche Nexi (+1,93%).
In coda al Ftse Mib c’è Telecom Italia (-2,2%) dopo che il cda di ieri si è concluso senza nessuna accelerazione sul riassetto societario.
Chiusura in ordine sparso per le altre Borse europee. A Francoforte il sale dello 0,07% e a Parigi il Cac40 dello 0,45%, sostenuto dal comparto auto e dal lusso. Madrid e Londra hanno chiuso sotto la parità.
Wall Street intanto chiude in forte rialzo. Lo segna +0,72%, il +0,50% mentre il +1,00%.