La complessa valutazione dell’impatto della variante Omicron sulla ripresa economica, rimettono nervosismo nel mercato.
A farne le spese è soprattutto l’euro, che scende nuovamente sotto 1,13 rispetto al dollaro (EURUSD).
Quello che penalizza il vecchio continente sono le nuove decisioni prese da Regno Unito e Danimarca, che hanno introdotto nuove restrizioni per arrestare l’avanzata dei contagi. A poco servono le notizie incoraggianti giunte da Pfizer e BioNTech, che hanno annunciato che la terza dose del vaccino è efficace nel neutralizzare la variante.
A zavorrare ulteriormente la valuta unica è il fatto che mentre l’Europa combatte contro una nuova ondata di contagi, la BCE continua ad essere assai prudente riguardo alla politica monetaria, mentre la FED sembra avvicinarsi alla stretta.
A tal proposito c’è molta attesa di conoscere i dati sull’inflazione degli Stati Uniti previsti per venerdì, che probabilmente mostreranno che le pressioni inflazionistiche persistono, rafforzando l’idea che la Fed raddoppi il ritmo del tapering la prossima settimana.