Come si temeva, la Banca centrale turca (CBRT) ha ridotto il tasso di interesse di 100 pb al 14% durante la riunione di dicembre, dopo aver fatto tagli per 400 pb in precedenza (100 a novembre, 200 a ottobre e 100 a settembre).
Malgrado il tracollo della Lira e l’inflazione che galoppa, la banca centrale continua ad assecondare le deliranti volontà del presidente Erdogan, che sostiene una teoria non convenzionale secondo cui tassi alti causano inflazione.
Nel paese il tasso di inflazione è aumentato più del previsto al 21,31% a novembre, ben al di sopra dell’obiettivo medio della banca centrale del 5%, mentre i prezzi alla produzione sono aumentati di più in 19 anni.
La lira ha perso quasi il 50% del suo valore dall’inizio di novembre.
La svalutazione della moneta turca è proseguita anche oggi. Il cambio USDTRY ha superato quota 15 aggiornando un’altra volta i massimi storici, nonostante i tentativi della CBRT di arginare il tracollo agendo sul mercato dei cambi tramite le proprie riserve in valuta estera.