La frenata della crescita economica cinese ha spinto la banca centrale a tagliare i costi di finanziamento dei prestiti a medio termine per la prima volta da aprile 2020, a dispetto delle aspettative dei mercati.
La People’s Bank of China ha infatti abbassato il tasso di interesse su 700 miliardi di yuan (148,6 miliardi di dollari) di prestiti a medio termine (Mlf) a 1 anno ad alcune istituzioni finanziarie di 10 punti base al 2,85%.
La banca centrale ha pure ridotto il tasso su 100 miliardi di yuan di pronti contro termine a 7 giorni.
Tenuto conto che ci sono 500 miliardi di yuan di prestiti Mlf in scadenza oggi, l’operazione ha portato a 200 miliardi netti le nuove iniezioni di fondi nel sistema bancario.
La decisione della PBoC di accelerare il ritmo di allentamento delle politiche, è giunta dopo che nuovi dati hanno mostrato che l’economia cinese ha rallentato nel quarto trimestre dello scorso anno, a causa del blocco Covid e della recessione immobiliare.
L’Ufficio nazionale di Statistica riferisce infatti che nel quarto trimestre il Pil segna +4% annuo (meno del 4,9% di luglio-settembre), ma oltre il +3,6% atteso dagli analisti, chiudendo l’intero 2021 con un progresso dell’8,1% che è il più alto in un decennio.
Tuttavia l’Ufficio di statistica evidenzia che l’economia cinese ha di fronte una triplice pressione: “contrazione della domanda, lo shock dell’offerta e aspettative più deboli“.
Sul fronte valutario, lo yuan resta verso quota 6,35 rispetto al dollaro grazie alla forte domanda stagionale, nonostante la mossa della banca centrale.
La valuta cinese rimane molto vicina al livello più alto di oltre tre anni, toccato a inizio dicembre, come vediamo sul broker .
Il cambio USDCNH ha ricevuto impulso dal rimbalzo sulla EMA50, e adesso si trova a testare un importante supporto statico.
Lo Yuan è stato supportato dal recente dato record sul surplus commerciale (grazie al boom delle esportazioni), nonché da una stretta liquidità in dollari in terraferma.