I dati macro deboli allontanano ulteriormente la sterlina britannica dal massimo di oltre due mesi (1,374) raggiunto il 13 gennaio rispetto al dollaro.
La crescita del settore privato nel Regno Unito raggiunge il minimo di 11 mesi, infatti il PMI composito IHS Markit/CIPS è sceso a 53,4, mancando le aspettative del mercato di 55,0.
In particolare, la crescita del settore dei servizi si è ulteriormente indebolita. Ha deluso anche il PMI manifatturiero, sceso a 56,9 a gennaio ben al di sotto delle previsioni di mercato di 57,9.
Questi dati hanno zavorrato ulteriormente la sterlina, che già da qualche giorno stava perdendo quota.
Il cross GBPUSD ha virato nuovamente al ribasso dopo il rimbalzo sul Fibonacci 50% avvenuto il 13 gennaio, come vediamo sul broker .
L’impulso ribassista è stato così intenso da superare non solo il Fibonacci 38,2, ma anche la EMA200 e la EMA50. Il test di quest’ultimo livello, tuttora in corso, potrebbe essere molto importante per il futuro a breve del cross.
Sull’andamento della sterlina pesa anche la tonicità del dollaro, sostenuto dalle aspettative che la Federal Reserve annuncerà questa settimana un aumento dei tassi di interesse a marzo, per combattere l’inflazione.
Allo stesso tempo, la crescente incertezza politica ha danneggiato la sterlina. Il primo ministro Boris Johnson affronta una settimana difficile per la sua leadership, mentre si prepara all’esito di un’indagine sui party di Downing Street durante il lockdown del 2020.
Nel frattempo gli investitori vedono un’alta probabilità che la Banca d’Inghilterra alzi nuovamente i tassi la prossima settimana, dopo la forte crescita dell’inflazione al consumo nel Regno Unito, arrivata al 5,4% a dicembre, il massimo da marzo 1992. L’indice core, che escluse le voci volatili, ha segnato altresì un aumento di un record del 4,2%.