Gli effetti della guerra continuano a incidere in misura fortissima sul mercato valutario. Il nervosismo crescente che si respira sui mercati, ha alimentato la corsa dei beni rifugio.
Anche il franco svizzero continua ad attirare compratori, al punto che il cambio USDCHF è sceso al livello più basso delle ultime 5 settimane a quota 0,925, ma la variazione più imponente è quella che la valuta elvetica ha registrato nei confronti dell’euro.
Il cambio EURCHF ha infatti raggiunto il minimo di 7 anni, scivolando temporaneamente sotto la parità.
Un livello simile non si raggiungeva dal famoso slippage del 2015.
La BNS intanto si sta impegnando a intervenire sui mercati valutari per frenare l’aumento del franco, che rappresenta un pericolo per l’economia svizzera dominata dalle esportazioni.
Nel frattempo, l’inflazione in Svizzera è salita a un 2,2% superiore alle attese a febbraio, il livello più alto dal 2008 ma ben al di sotto del livello del 5,8% nell’Eurozona, il più grande mercato di esportazione elvetico.