Nuova stretta da parte della banca centrale della Polonia, guidata dal governatore Glapinski. La Narodowy Bank Polski ha infatti deciso di alzare il tasso di riferimento di riferimento di 75 pb, portandolo al 3,5%. Si tratta del livello più alto da febbraio 2013.
La stretta è stata superiore alle aspettative, che erano per un aumento di 50 pb. Sono stati ritoccati anche il tasso lombard al 4% e il tasso di sconto al 3,55%.
Quello varato dalla Narodowy Bank Polski è stato il sesto aumento consecutivo del tasso principale. La NBP mira da una parte a contrastare la svalutazione repentina dello Zloty polacco, dall’altra a combattere le pressioni inflazionistiche causate dall’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime agricole, provocate dall’aggressione militare russa contro l’Ucraina.
Negli ultimi giorni lo Zloty è crollato, con il cambio USDPLN che è volato verso quota 4,60, non distante dal massimo storico di 4,73 raggiunto a ottobre del 2000.
Ha spazzato via la resistenza a quota 4,3 (che ora diventa il supporto più “vicino”), come vediamo sul broker .
Il cambio si è deteriorato (+18% quest’anno) sulle paure che la Polonia possa essere coinvolta in misura diretta nel conflitto, vista la vicinanza con l’Ucraina.
Intanto l’incertezza e la potenziale carenza di materie prime dovute all’invasione russa, hanno portato la banca centrale a rivedere al rialzo le sue aspettative di inflazione per il 2022 al 9,3-12,2% (vs 5,1-6,5% nella proiezione di novembre). L’ultima lettura dell’inflazione è stata di 9,2%, la più alta in 21 anni. Ricordiamo che il target della banca centrale è 2,5%, più o meno un punto percentuale.
D’altra parte, l’economia polacca è cresciuta del 5,7% nel 2021, in anticipo rispetto alle aspettative del mercato.