La riunione della People’s Bank of China si è conclusa senza sorprese. La banca centrale cinese ha mantenuto il tasso primario di prestito a un anno (LPR) al 3,7%, dopo i tagli di 5 e 10 punti base effettuati rispettivamente a dicembre e gennaio.
Il tasso a cinque anni è stato mantenuto al 4,6%, dopo un taglio di 5 punti base a gennaio.
La scorsa settimana, la PBoC ha mantenuto invariato il tasso sui prestiti a medio termine (MLF) a un anno al 2,85%, ed ha inettato denaro per un valore di 200 miliardi di CNY. Reuters ritiene che la PBoC potrebbe ridurre il tasso MLF ad aprile, quando la Cina riporterà la crescita del primo trimestre.
Sul fronte valutario, lo Yuan è scambiato intorno a 6,37 per dollaro. Il cambio USDCNH ha toccato il minimo di quasi 4 anni (a quota 6,31 all’inizio del mese), ma poi è rimbalzato verso l’alto dopo l’avanzata del coronavirus in Cina e l’approccio cauto della PBoC.
La PBoC ha recentemente riaffermato il suo impegno a rimanere accomodante, aumentando il sostegno alle aree chiave e agli anelli deboli dell’economia, soprattutto in virtù della nuova ondata di contagi Covid, e dei conseguenti lockdown.
Come vediamo sul broker , il cambio UsdCnh ha fallito il superamento della Ema200, e adesso si trova compresso tra quel livello e la Ema50, che funge da supporto.
L’andamento degli ultimi giorni inoltre sta realizzando un triangolo simmetrico.