Giornata fiacca perle borse del Vecchio Continente, che risentono anche dell’avvio debole di Wall Street dopo il deludente dato del PIL del 4° trimestre.
E’ intanto scemato anche un po’ di ottimismo riguardo ai negoziati Russia-Ucraina in Turchia, dopo che il portavoce del Cremlino ha fatto sapere che non ci sono ‘novità promettenti’.
C’e’ nervosismo sui listini anche per l’inversione della curva dei rendimenti dei titoli del Tesoro Usa, che in passato ha spesso preceduto una recessione.
Alla Borsa di Milano il si attesta sui valori della vigilia a 25.300 punti (-0,03%).
In cima ai titoli più importanti di Milano, strappa Telecom Italia (+6,63%), all’indomani del cda che ha chiesto al fondo americano Kkr di chiarire entro il 4 aprile prezzo e condizioni a cui e’ disposta a lanciare l’Opa annunciata lo scorso novembre.
Bene anche Terna (+3,80%), Leonardo (+2,56%) e ENI (+2,18%), con il prezzo del greggio in rialzo.
I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Iveco Group a -4,11%. Debole anche Interpump, che soffre un decremento del 3,87%.
Scivola Banco BPM, con un netto svantaggio del 3,24%.
In rosso Nexi, che evidenzia un deciso ribasso del 3,22%.
Tra i listini europei, seduta negativa per il di Francoforte, -1,45%. Londra va in aumento dello 0,55%. Parigi in calo dello 0,74%, Amsterdam -0,17%.
Wall Street prosegue le contrattazioni in calo. Lo segna -0,49%, il -0,22% mentre il -0,63%.