Se il superdollaro corre, l’euro arranca. Così il cambio più negoziato sul mercato valutario sprofonda sul minimo degli ultimi 5 anni sotto quota 1,06.
Sulla valuta unica pesano i timori per l’approvvigionamento energetico dalla Russia. Mosca ha interrotto i flussi di gas verso Polonia e Bulgaria, affermando che continuerà questo togalio fino a quando i paesi non accetteranno di pagare in rubli. Inoltre, gli ultimi dati hanno mostrato che il sentimento dei consumatori in Germania è precipitato a un minimo storico.
Inoltre l’euro continua a pagare i timori generali riguardo alle conseguenze dell’inflazione e dell’inasprimento delle politiche monetarie delle banche centrali, che potrebbero avvicinare sempre di più lo spettro della recessione economica.
Dopo la Fed, anche la Banca centrale europea dovrebbe alzare i tassi di interesse durante il periodo estivo per domare l’inflazione, attualmente a livelli record.
Il cambio EURUSD si è indebolito al di sotto di 1,06, il livello più basso da febbraio 2017.
L’euro perde terreno anche rispetto alla sterlina (EURGBP a 0,84) e riesce a tenere soltanto contro lo Yen giapponese, altra valuta che sta vivendo un periodo complicatissimo.