Il clima di risk-off che si respira sul mercato e il crollo dei prezzi del petrolio hanno finito per spingere al ribasso il dollaro canadese, che scivola sul livello più basso da novembre 2020.
Gli investitori sono alle prese con un clima di assoluta incertezza che alimenta il nervosismo.
Il mix di alta inflazione, banche centrali sempre più hawkish e segnali di rallentamento dell’economia globale hanno appesantito l’umore. Ne fanno le spese gli asset più rischiosi, incluso le commodities currency come il dollaro canadese.
A spingere verso il basso il CAD è anche il crollo del petrolio, sceso di circa il 6% a causa dei persistenti timori sull’indebolimento della domanda globale, in particolare dai principali consumatori cinesi.
Il cambio tra dollaro USD e quello canadese (USDCAD) si è così avvicinato a 1,3, sul livello più basso da novembre 2020.
I forti dati sul mercato del lavoro Usa hanno accresciuto le aspettative di un ulteriore inasprimento della politica monetaria da parte della FED. Nel frattempo la Bank of Canada dovrebbe mantenere una posizione aggressiva, poiché la disoccupazione ha raggiunto il minimo storico del 5,2% ad aprile e il tasso di inflazione annuale ha raggiunto il massimo da 31 anni del 6,7% a marzo.