I timori per un quadro macroeconomico molto fosco, dove dominano la scena il rialzo dei tassi di interesse e dei prezzi, offuscano l’umore del mercato e spingono con decisione il dollaro USD.
L’inflazione e la FED
C’è voluto un po’ prima che l’ultimo dato sull’inflazione USA fosse digerito dagli investitori. Quello pubblicato ieri (vicino al massimo degli ultimi 40 anni all’8,3%) è stato leggermente superiore alle aspettative, alimentando i dubbi riguardo alla reazione della Fed di fronte a uno scenario del genere, dove l’inflazione fa molta fatica ad essere domata.
Anche se i dati suggeriscono che l’inflazione potrebbe aver raggiunto il suo picco, è improbabile che si allenti rapidamente e questo potrebbe spingere la Fed verso un atteggiamento più aggressivo a giugno e luglio.
Il dollaro scappa
Questo spinge il rafforzamento del dollaro, che beneficia anche del suo asset di rifugio.
Il cambio si è affacciato addirittura sotto la soglia di 1,04, arrivando sui minimi dall’inizio del 2017. La breve fase di range durata appena una settimana sembra essere finita, come vediamo sul broker .
Il intanto si riavvicina a 104,5, sul massimo degli ultimi 19 anni.
Dagli USA arriva oggi anche l’ultimo dato relativo alle richieste di sussidi di disoccupazione, che sono giunte al livello più alto da febbraio.
Gli americani che hanno presentato domanda è aumentato a 203.000 nella settimana terminata il 7 maggio 2022, sopra lla stima di mercato di 195.000.
