La settimana delle borse si chiude con una giornata molto volatile, che alla fine segna un bilancio quasi interlocutorio.
I mercati rimbalzano dopo la fine del semestre nero, nel quale l’Eurostoxx50 ha perso il 20% mentre Wall Street ha segnato la peggiore performance dal 1970.
Rimangono la paura per la crescita dell’inflazione (nuovo record a giugno nella Eurozona), e le conseguenti mosse aggressive delle banche centrali che potrebbero spingere le economie in recessione.
Piazza Affari chiude in leggero rialzo. Il a fine seduta sale dello 0,29% a 21.355 punti.
A Milano ancora una volta è sotto i riflettori Saipem, per la sua altissima volatilità: +8,3% le azioni ordinarie, -19% i diritti.
Salgono i titoli ritenuti difensivi come i farmaceutici, Amplifon +3,9% e Recordati +3,69%, nonché le utility, A2a +2,31%, Hera +1,88%, Enel +1,78%.
Bene Leonardo (1,9%) grazie alla maxi commessa polacca per gli elicotteri.
Male i titoli del settore bancario a causa dell’incremento prevedibile del rischio di credito e della volontà di Bce di suggerire cautela su buyback e dividendi. I più forti ribassi si sono verificati su BPER, che ha archiviato la seduta a -3,09%. Tonfo di Banco BPM, che mostra una caduta del 2,36%.
Anche Ftse Mib StMicroelectronics (-2,9%) è stata tra i più penalizzati.
In apnea STMicroelectronics, che arretra del 2,93%.
Tra i listini europei torna un po’ di ossigeno a Francoforte, dove il segna un incremento dello 0,23%. Londra -0,01%, Madrid ha chiuso a +0,5%, Parigi +0,14%. Negativa Amsterdam (-0,5%) a causa della caduta del settore chip.
Wall Street parte fiacca ma si riprende e chiude in deciso rialzo. Lo segna +1,06%, il +1,05% mentre il +0,90%.