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Eurolistini contrastati, Milano (-0,71%) paga la crisi politica

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Andamento misto in Europa. A Francoforte il DAX segna -0,27%, Parigi invece avanza di 0,27%

C’era così tanta carne al fuoco oggi, che le Borse Europee inevitabilmente sono andate su e giù. La seduta ad alta volatilità ha guardato dapprima al meeting BCE, poi al tema energia con la riapertura del gasdotto Nord Stream 1, poi alla crisi politica italiana.

Seduta in calo per Milano, dove il finisce per retrocedere dello 0,71% a 21.196,59 punti. Ma l’indice italiano era arrivato anche a perdere il 2,7%, scendendo sotto quota 21.000 punti dopo le dimissioni del premier Mario Draghi.

In una giornata difficile, emergono solo alcuni titoli: Diasorin (+4,7%), Amplifon (+2,96%), Campari (+2,47%), Prysmian (+2,24%).

Sono soprattutto quelli del settore finanziario a pagare l’incertezza politica e le società esposte sui Btp.
La blue chip peggiore del giorno è Poste (-4,88%), il maggior possessore di titoli di Stato italiani.
Tra le peggiori anche Unipol (-3,65%) e Banco Bpm (-4,04%). In rosso anche Unicredit -3,37%, Bper -3,13 e Intesa -2,77%.
Male anche Tim (-4,55%) tra i rischi legati all’elevato indebitamento del gruppo e il timore che il dossier della rete unica possa rallentare alla luce dell’incertezza politica.
Già anche Saipem (-3,92%),

Andamento misto in Europa. A Francoforte il segna -0,27%, Parigi invece avanza di 0,27%, Madrid segna -0,45% mentre Londra -0,17%. Brilla invece Amsterdam, +1,47%.

Wall Street chiude tonica. Lo segna +0,99%, il +0,51% mentre il +1,36%.

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