Con una decisione unanime, la Banca del Messico ha deciso di alzare il tasso di interesse di 75 punti base, portandolo all’8,5%. Si tratta di un livello che non si vedeva da novembre 2005, nonché il decimo aumento del tasso da quando è cominciato il processo di normalizzazione a giugno dello scorso anno.
Le pressioni inflazionistiche sono state superiori alle attese (a luglio segna 8,15%, il più alto dal 2000), e inoltre le previsioni tanto per l’inflazione complessiva che quella core sono state riviste al rialzo fino al terzo trimestre del 2023, per questo la Banxico ha deciso di diventare ancora più aggressiva sui tassi.
L’istituto centrale prevede che la dinamica dei prezzi convergerà verso l’obiettivo del 3% nel primo trimestre del 2024.
Il Board comunque valuterà l’entità degli aggiustamenti al rialzo del tasso di riferimento per le sue prossime decisioni politiche sulla base delle condizioni prevalenti.
La decisione della banca centrale ha spinto il peso messicano sul massimo di oltre 6 settimane.
Il cambio USDMXN è sceso al di sotto di quota 20, sfruttando anche la contemporanea debolezza del dollaro.
Il biglietto verde infatti ha perso quota dopo che l’inflazione USA è stata meno forte delle attese, rafforzando così la prospettiva che la FED sarà meno aggressiva nei prossimi meeting.