La pubblicazione dei verbali dell’ultimo meeting di politica monetaria della Federal Reserve confermano che la banca centrale sarà probabilmente meno aggressiva in futuro.
Molti banchieri della Fed hanno evidenziato i rischi di un’eccessiva stretta monetaria, superiore a quanto è necessario, e prevedono che si dovrà essere un rallentamento dei rialzi dei tassi d’interesse.
Questo, secondo gli analisti, dovrebbe accadere già a settembre. Le aspettative infatti sono al 60% per un aumento del tasso di 50 pb, mentre prima del verbale era probabile un terzo aumento del tasso di 75 pb.
Ad ogni modo, i membri del Fomc hanno confermato che continueranno ad aumentare i tassi di interesse fino a quando l’inflazione non sarà sotto controllo.
Ricordiamo che nel meeting di luglio è stato deciso un aumento dei tassi d’interesse di 75 punti base per la seconda volta consecutiva, portandoli al 2,25%-2,50%.
Intanto il Dollar Index si è stabilizzato a 106,5, dopo essere salito anche verso quota 107, come non succedeva da tre settimane.
Il rendimento dei Treasuries a 10 anni è sceso al di sotto del livello del 2,9%.
Sul fronte dei dati, il Dipartimento del Commercio ha riferito che le vendite al dettaglio si sono bloccate a luglio, indicando che l’inflazione alle stelle ha continuato a frenare la spesa dei consumatori.