Dopo aver effettuato strette di 25 pb a maggio e di 50 ob a giugno, luglio e agosto, la Reserve Bank of Australia allunga la striscia di interventi di politica monetaria anche a settembre.
La banca centrale australiana infatti ha aumentato il tasso di interesse di nuovo per 50 punti base, portandolo al 2,35%. il costo del denaro arriva così a un livello che non si vedeva da gennaio 2015.
Il comitato della banca centrale ha ribadito il suo impegno a fare quanto necessario per garantire che i prezzi tornino nel range 2-3%, mantenendo l’economia su una chiglia uniforme.
I politici hanno ribadito che si aspettano di aumentare ulteriormente i tassi di interesse nei prossimi mesi, ma non è su un percorso prestabilito poiché le dimensioni e i tempi saranno guidati dai dati in arrivo.
Dopo la decisione della RBA, il dollaro australiano ha perso quota rispetto al collega americano. Il cambio è sceso sotto di 0,68, scambiando vicino ai livelli più bassi in quasi otto settimane.
Come vediamo sulla piattaforma di investimento , è in corso il breakout della neckline di un pattern “testa e spalle”.
Gli analisti hanno notato che la RBA ha eliminato un riferimento alla politica di ‘normalizzazione‘, suggerendo che i tassi si stavano avvicinando a quelli che la banca centrale considera livelli neutrali. Di contro la FED statunitense continua a sembrare molto aggressiva.
A penalizzare l’Aussie sono anche le notizie dalla Cina, principale partner commerciale dell’Australia, che ha imposto nuovi blocchi anti-Covid nelle principali città.