I timori riguardo al futuro dell’economia britannica da una parte, e la forza del dollaro dall’altro, spingono la sterlina fino a un minimo di 37 anni rispetto al biglietto verde americano (GBPUSD).
Diversi dati macro indicano che ormai sull’economia britannica incombe la recessione.
Le vendite al dettaglio sono diminuite molto più del previsto ad agosto (1,6% contro le previsioni di mercato di un calo dello 0,5%), poiché la crisi del costo della vita ha frenato la spesa dei consumatori., mentre il tasso di inflazione core ha accelerato sui massimi dal 1992.
Per contrastare la corsa dei prezzi, la Banca d’Inghilterra è destinata ad aumentare nuovamente i tassi di interesse giovedì, probabilmente di 75 pb, il massimo dalla crisi del tasso di cambio del 1992. Ma questa mossa finirà per acuire ancora di più le pressione sulla crescita economica.
La sterlina britannica continuato così a scivolare, fino ad affacciarsi anche al di sotto di 1,14 (GBPUSD), il livello più basso dal 1985.
Anche la borsa londinese è stata sottoposte a forti pressioni di vendita, con il benchmark FTSE 100 che ha chiuso al di sotto della soglia di 7.250, dopo aver perso quasi l’1,5% questa settimana.
