Dopo due sedute di grande rimbalzo, le Borse Europee tornano bruscamente ad arretrare.
Lo scivolone è causato dalla doccia gelata sul fronte delle banche centrali, che non è detto alzino il piede dall’acceleratore. Lo dimostra la stretta di 50 pb della banca neozelandese, e fanno pensare anche i dati americani migliori delle attese sui Pmi servizi e sul lavoro (che danno un assist alla FED).
Il clima non è certo reso migliore dalla situazione geopolitica ad altissima tensione, sia sul fronte russo-ucraino che in Corea del Nord.
A fine giornata la Borsa di Milano dove il chiude in calo dell’1,52% a 21.360 punti.
La mossa dell’OPEC+, che taglia 2 milioni di barili di produzione, spinge il settore oil. Vola Saipem (+8,56%).
Giornata positiva anche per Banca Generali (+1,62%), ENI (+1,59%) e STMicroelectronics (+1,47%).
Andamento pesante per automotive e utility. La peggiore del giorno è Hera con un calo del 5%, seguita da Pirelli e Tim che perdono piu’ di 4 punti percentuali.
Terminano in rosso anche le altre Borse europee. A Francoforte il perde l’1,22%, Parigi lo 0,96% e Londra lo 0,63%.
Wall Street parte malissimo ma poi argina la caduta. Lo segna -0,20%, il -0,14% mentre il -0,25%.