La prospettiva di una Bank of England meno aggressiva, quella di una FED che potrebbe ancora esserlo, e le condizioni economiche del Regno Unito stanno agendo come fattori ribassisti sulla sterlina, che scivola verso 1,202 rispetto al dollaro ().
Come vediamo sulla piattaforma di investimento , negli ultimi giorni la valuta britannica è scesa dal recente picco di sei mesi a 1,244, tornando sui minimi da fine novembre.
Il cambio sta trovano supporto sulla EMA200, che ha evitato ulteriori cali nelle ultime sedute. Tuttavia, l’attraversamento della trendline rialzista cominciata a fine ottobre, potrebbe offuscare il quadro futuro.
Sono le mosse delle banche centrali a fungere da driver.
La Bank of England ha annunciato un aumento di mezzo punto dei tassi di interesse il 15 dicembre, il nono consecutivo, ma hanno affermato che l’inflazione ha raggiunto il picco, suggerendo che potrebbe esserci una pausa nell’attuale inasprimento della politica il prossimo anno.
Allo stesso tempo, sia la Fed che la BCE hanno alzato i tassi di interesse di mezzo punto percentuale e hanno segnalato che ne sarebbero seguiti altri.
Sul cambio agiscono anche i dati macro. I più recenti hanno mostrato che l’economia britannica si è ridotta leggermente più del previsto nel terzo trimestre, con la spesa delle famiglie e gli investimenti delle imprese in calo significativo, aumentando le aspettative che l’economia del Regno Unito si stia dirigendo verso una recessione.