In una giornata complessivamente soft sul mercato valutario (gli investitori attendono il dato sull’inflazione USA che uscirà giovedì), spicca tuttavia il balzo dell’euro contro la sterlina. Il cambio sale infatti sui massimi dallo scorso settembre.
La moneta unica, tonica anche nei confronti del dollaro ( in area 1,076), viene spinta dagli inattesi commenti da falco di alcuni esponenti del comitato.
Dopo Isabel Schnabel, anche il governatore della Banca di Finlandia, Olli Rehn, ha dichiarato che la Bce deve alzare i tassi di interesse “in modo significativo” nelle prossime riunioni per contenere l’inflazione troppo elevata.
Anche il governatore austriaco Robert Holzmann non vede segnali di ‘de-anchoring’ nelle aspettative sull’inflazione della zona euro.
Non è molto diversa la posizione della Bank of England, che si avvia verso l’aumento dei tassi di interesse al 4% il mese prossimo, dopo nove rialzi consecutivi. I mercati sono però divisi su quanto aumenteranno ulteriormente i tassi.
Sull’economia britannica pesa intanto l’ombra di una imminante recessione.
Il cambio intanto risale oltre 0,885, e sembra aver ripreso quel trend rialzista che va avanti dal mese di dicembre, quando il rapporto tra le due valute era sceso sotto 0,86.