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Turchia, tassi fermi al 9%. L’USDTRY resta vicino ai massimi storici

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E’ finito il ciclo del taglio al costo del denaro, che è stato complessivamente pari al 10% da settembre 2021

Il meeting della Banca centrale di Turchia si conclude senza sorprese. L’istituto di Ankara ha mantenuto il tasso di interesse al 9%, segnando la fine del suo ciclo di taglio al costo del denaro, che è stato complessivamente pari al 10%, ed era iniziato a settembre 2021.

I tagli al costo del denaro sono arrivati mentre l’inflazione ha continuato a volare fino all’86% (ottobre), anche per via del crollo della Lira rispetto al dollaro () e all’euro (EURTRY), che ha finito per far schizzare il prezzo dell’energia che la Turchia deve importare dall’estero.
L’obiettivo della banca centrale è una inflazione al 5%, e rimaniamo lontanissimi malgrado a dicembre ci sia stato un calo al 64%.


Secondo la CBRT, la corsa dei prezzi dovrebbe frenare ulteriormente grazie alle misure di “liralizzazione” da parte del governo Erdogan.

Dopo il meeting della CBRT, la lira turca è rimasta sui minimi storici di 18,8 rispetto al dollaro ().


La Lira ha perso il 29% nel corso del 2022, ed addirittura segna -55% rispetto al valore che aveva prima dell’avvio dei tagli ai tassi nel settembre 2021.
Sulla Lira pesano anche gli enormi disavanzi delle partite correnti e del commercio, che si sono notevolmente ampliati.

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