Comincia in tono fiacco la settimana dei mercati valutari, come la quiete prima della tempesta, che in questo caso sono i meeting di politica monetaria che riguarderanno nell’ordine la FED (mercoledì), la BCE e la BoE (giovedì).
In attesa di questi meeting, i movimenti sul mercato dei cambi sono blandi.
L’EURUSD oscilla sotto quota 1,09 alla fine di gennaio, al di sotto dei massimi di aprile toccati pochi giorni fa.
Il dollar Index è poco oltre la soglia dei 102, con il biglietto verde che praticamente fa pochi passettini avanti rispetto a tutte le altre valute principali.
I mercati si aspettano che la Federal Reserve statunitense continuerà probabilmente a ridurre il suo ritmo di inasprimento nelle prossime riunioni, probabilmente due aumenti dei tassi di 25 punti base nelle prossime due riunioni politiche.
Giovedì invece la BCE aumenterà i tassi di interesse di 50 punti base, portando i costi di indebitamento ai massimi dal 2008, mentre gli operatori cercheranno anche eventuali segnali di rallentamento del ritmo di inasprimento alla riunione di marzo.
All’inizio di questo mese, il presidente Lagarde ha avvertito che la banca centrale continuerà ad alzare i tassi di interesse e li lascerà in territorio restrittivo per tutto il tempo necessario a far scendere l’inflazione al suo obiettivo del 2%.