Il mercato del lavoro USA è robusto. Lo dicono i dati sui non Farm Payrolls che sono stati pubblicati nella giornata di venerdì dal Dipartimento del lavoro.
E questo finisce per dare un forte slancio al , che misura l’andamento del biglietto verde rispetto a un paniere di valute principali.
L’economia statunitense ha creato inaspettatamente 517.000 posti di lavoro a gennaio, un dato che segna il massimo da luglio ed è al di sopra delle previsioni di mercato di 182 mila (che sarebbe stato il il minimo dal dicembre 2020).
Cresce anche la retribuzione oraria media per i dipendenti (+10 centesimi, 0,3%), in linea con le previsioni di mercato. Questa è stata la più piccola crescita della retribuzione oraria media in quattro mesi.
Il tasso di disoccupazione è intanto sceso al 3,4%, il livello più basso dal maggio 1969 e al di sotto delle aspettative del mercato del 3,6%.
Il rapporto sul mercato del lavoro migliore del previsto (che conferma la scia tracciata dal forte calo delle richieste di sussidi di disoccupazione settimanali) hanno gettato acqua fredda sulle aspettative che la Federal Reserve terminerà presto la sua campagna di inasprimento.
Questo spiega il forte rimbalzo del dollaro.
Il è salito a oltre 102, recuperando dal minimo di nove mesi di 100,82 toccato nella sessione precedente.
Il cambio perde circa un punto percentuale, scivolando di nuovo sotto 1,09.
Il rendimento dei Treasuries a 10 anni, vista come un proxy dei costi di indebitamento globali, è salito di 15 punti base al 3,55%.