Giornata fiacca per le Borse del vecchio continente, che vengono smorzate dai dati sull’inflazione (che non sta frenando come sperato) e dall’imminente pubblicazione dei verbali della Fed.
Sui mercati tiene banco il tema del rialzo dei tassi, ma anche le tensioni geopolitiche e la corsa del prezzo del petrolio.
La Borsa di Milano chiude in calo (-1,12%) con l’indice Ftse Mib che ha chiuso la giornata a 27.101 punti.
La più brillante è (+2,8%), in vista degli sviluppi sulla rete dopo la proroga concessa a Kkr per l’offerta non vincolante.
Corre Stellantis (+2,2%), grazie ai conti record e un buyback da un 1,5 miliardi di euro.
Giornata positiva anche per Amplifon (+1,6%) e Interpump (+1,67%) che ha annunciato nei giorni scorsi l’acquisizione dell’85% di Indoshell Automotive System India (Isas).
Banche tra le più deboli sul listino milanese. Fineco (-4,7%), Bper (-4,4%), (-3%) e (-2,7%).
Vendite anche sull’energia, con il calo del prezzo del petrolio. In flessione Tenaris (-3,1%), Saipem (-2,1%) e Eni (-1,1%).
Male anche le utility con il prezzo del gas sopra i 50 euro al megawattora. In calo Erg (-1,9%), Enel e Hera (-1,4%), A2a (-1%), alla vigilia del conti dell’anno scorso.
Le altre piazze europee chiudono in calo. A Francoforte il chiude a +0,01%, Parigi invece segna -0,13%, Amsterdam -0,14%. Sono leggermente più intensi i cali a Madrid -0,83% e Londra -0,59%.
Wall Street chiude fiacca e a tinte miste. Lo segna -0,16%, il -0,26% mentre il +0,13%.