Balza in avanti lo Yuan cinese, che risale ulteriormente dal minimo di due mesi rispetto al dollaro dopo i dati sulla manifattura che hanno sorpreso in positivo i mercati.
A febbraio la produzione manifatturiera è salita a quota 52,6 (da 50,1 di gennaio), realizzando l’aumento più robusto da 11 anni grazie alla ripartenza della produzione dopo la revoca delle restrizioni anti-Covid.
Anche il dato privato, il Caixin China General Manufacturing PMI, è aumentato a 51,6 a febbraio 2023 da 49,2 a gennaio, superando il consenso di mercato di 50,2. In questo caso, per la prima volta in 6 mesi la cina entra in territorio di espansione.
Inoltre l’occupazione è aumentata per la prima volta in 11 mesi, mentre gli arretrati di lavoro sono aumentati al tasso più rapido in 16 mesi.
Anche il settore dei servizi del paese ha registrato una solida crescita. Il PMI non manifatturiero NBS ufficiale per la Cina è aumentato a 56,3 nel febbraio 2023 dal 54,4 del mese precedente, indicando il valore più alto da marzo 2021. L’ultimo risultato ha segnato anche il secondo mese consecutivo di espansione nel settore dei servizi.
I dati macreconomici più forti del previsto hanno sostenuto l’ottimismo del mercato sulla ripresa della Cina, spingendo lo yuan. Il cambio USDCNH è sceso sotto 6,9, recuperando ulteriormente dai minimi di due mesi (vicino 7,00, toccato settimana scorsa).
Sul fronte della politica monetaria, la People’s Bank of China ha lasciato invariati i suoi tassi sui prestiti chiave per il sesto mese consecutivo al fixing di febbraio, come ampiamente previsto.
