I dati sul lavoro nel Regno Unito frenano la marcia della sterlina, che pure rimane attorno ai massimi di 3 settimane rispetto al dollaro (GBPUSD).
La crescita dei salari del Regno Unito rallenta al 5,7% su base annua, segnando il più piccolo aumento trimestrale da luglio (in precedenza era stato del 6%). Si tratta di un dato indicativo delle pressioni inflazionistiche in corso, utile alla Banca d’Inghilterra per decidere quando mettere in pausa la sua serie di aumenti dei tassi di interesse.
L’occupazione nel Regno Unito è aumentata di 65 mila unità, oltre le previsioni del mercato di 52 mila e dopo una crescita di 74 mila nel mese precedente. Il tasso di disoccupazione del Regno Unito è stabile al 3,7%, 0,3 punti percentuali al di sotto dei livelli pre-pandemici.
Le richieste di sussidi disoccupazione a febbraio sono scese di 11mila circa, meno del 12 mila previsto.
La sterlina britannica rimane attorno a 1,21 rispetto al dollaro (GBPUSD), al suo livello più forte dal 21 febbraio e rimanendo sopra un minimo di oltre tre mesi di $ 1,18 toccato l’8 marzo.
Gli investitori hanno penalizzato il dollaro sulla speranza che la Federal Reserve possa adottare un approccio meno aggressivo, dopo i timori innescati dal crollo della Silicon Valley Bank. Si prevede intanto che la Banca d’Inghilterra aumenterà i tassi di altri 25 pb questo mese (sartebbe l’11esimo aumento consecutivo), prima di terminare l’attuale ciclo di strette.
Gli investitori ora attendono il nuovo budget del ministro delle finanze britannico Hunt previsto mercoledì.