Dopo una corsa di circa 3 settimane, lo Yen giapponese frena di colpo perché il mercato si scrolla di dosso un po’ dei timori degli ultimi tempi, allentando così la domanda di beni rifugio.
La notizia che First Citizens BankShares ha accettato di acquistare tutti i depositi e i prestiti della fallita Silicon Valley Bank è stata una ventata di ossigeno per gli investitori. Nelle ultime settimane la paura che le turbolenze bancarie potressero innescare un effetto contagio si vasta scala aveva spinto la richiesta di safe haven, propiziando la marcia rialzista dello Yen.
Inoltre nel frattempo c’è stato l’avvicendamento al vertice della Bank of Japan, con il nuovo governatore Ueda che sembra meno accomodante di Kuroda.
Tuttavia i recenti dati sull’inflazione, scesa molto più del previsto, hanno allentato le pressioni sull’istituto centrale per normalizzare la politica monetaria.
Inoltre i verbali della riunione di gennaio della Banca del Giappone hanno mostrato che i membri hanno ribadito la necessità di mantenere politiche estremamente accomodanti, poiché ci vuole tempo per raggiungere l’obiettivo di inflazione del 2% in modo sostenibile e stabile.
Privato di alcuni fattori rialzisti, lo Yen ha ceduto parte del terreno guadagnato rispetto al dollaro. Il cambio USDJPY è risalito a 132, dopo che era sceso sui minimi di sei settimane (a seguito del meeting con cui la FED ha allentato la stretta sui tassi).
Tuttavia la coppia USDJPY è scambiata al di sotto di tutte e tre le medie mobili principali (si veda il grafico su ), fornendo ancora un setup ribassista.