Nell’uovo di Pasqua i mercati trovano una dato che non lascia grandi sorprese: l’economia statunitense aggiunge meno posti di lavoro del previsto a marzo, ma il mercato del lavoro resta tonico.
Dopo che altri dati macro avevano destato preoccupazioni sullo stato di salute dell’economia USA, questo report sul lavoro ridà un po’ di ossigeno alla Federal Reserve.
Le buste paga non agricole (Non Farm Payrolss) sono salite di 236.000 a marzo. Si tratta del dato minimo da dicembre 2020, nonché leggermete inferiore alle previsioni di 239.000. Tuttavia, malgrado il raffreddamento delle assunzioni, indica ancora un mercato del lavoro forte.
Il tasso di disoccupazione è sceso al 3,5% nel marzo 2023, contro le aspettative che si sarebbe mantenuto al 3,6%. Nel frattempo, il tasso di partecipazione alla forza lavoro è salito al 62,6% a marzo dal 62,5% di febbraio, il più alto da marzo 2020.
La retribuzione oraria media, che è un anticipatore delle tendenze inflazionistiche, è aumentata dello 0,3%, come previsto. Su base annua la retribuzione oraria media è aumentata del 4,2%, il minimo da giugno 2021.
Il report sul lavoro alimenta le probabilità che la Fed possa procedere con un altro aumento di 25 punti base il mese prossimo, mentre prima del rilascio ci dava più probabile una pausa degli aumenti.
L’indice del dollaro ha così marciato in avanti, avvicinarsi a 102,2 che è il livello più alto di questo inizio aprile.
Il rendimento del buono del Tesoro statunitense a 10 anni è invece balzato di quasi 10 punti base al 3,37%.