L’euro non trova slancio dopo gli ultimi dati sull’inflazione della Eurozona, che ancora una volta sono a tinte miste.
Eurostat ha comunicato che a marzo la corsa dei prezzi ha frenato al 6,9%, in netto calo rispetto all’8,5% di febbraio. Si tratta del quinto mese in calo, oltre che del livello minimo da un anno.
Tuttavia, oltre a rimanere distanti dal target fissato dalla BCE al 2%, l’indice core che ha raggiunto un nuovo massimo storico del 5,7%.
Il dato core mette così ancora sotto pressione i responsabili politici della BCE, affinché alzino ancora i tassi di interesse nella riunione di maggio.
Il capo economista Philip Lane martedì si è unito a un coro di banchieri centrali dell’Eurozona, a sostegno di una nuova stretta il mese prossimo. Ma tuttavia la dimensione oscilla tra 25 e 50 opb, in base ai dati in arrivo. Al momento i mercati stanno scontando un aumento dei tassi di 25 punti base, con circa il 20% di possibilità di un aumento maggiore di 50 punti base.
La scorsa settimana, il presidente della BCE Christine Lagarde ha dichiarato che la banca centrale è pronta a rispondere se necessario per combattere l’inflazione, con quest’ultima destinata a rimanere alta per un lungo periodo.
Sul mercato valutario, l’euro si è mosso poco rispetto al dollaro. Il cambio EURUSD resta sotto la soglia di 1,10, a breve distanza dal massimo di oltre un anno toccato settimana scorsa a 1,107.
Il biglietto verde americano ha frenato la recente caduta, dopo che hanno preso corpo le aspettative che il picco dei tassi FED sarà compreso tra il 5,50% e il 5,75%.