L’oro ha nuovamente perso la soglia dei 2mila dollari l’oncia. Il prezzo del metallo prezioso è scivolato verso $ 1.980, dopo aver raggiunto settimana scorsa un massimo di 13 mesi a 2.040.
I forti dati PMI delle principali economie hanno sostenuto le aspettative di aumenti dei tassi da parte delle banche centrali a maggio.
L’attività del settore privato negli Stati Uniti, nell’Eurozona e nel Regno Unito ha superato le stime di consenso ed è aumentata al ritmo più rapido in 11 mesi ad aprile, indicando la resilienza nel settore dei servizi nonostante gli elevati costi di indebitamento.
Allo stesso tempo, diversi funzionari della Fed hanno sostenuto la necessità di un ulteriore inasprimento della politica monetaria per ridurre l’inflazione. I mercati scontano un aumento di 25 pb del tasso sui fondi federali il mese prossimo, mentre ora si prevede un taglio per lo più alla fine dell’anno.
Anche dal fronte della BCE sono giunti commenti più hawkish per domare l’inflazione core da record, dopo che i verbali dell’ultima riunione hanno mostrato molti timori riguardo un’inflazione ancora al rialzo.
Tassi di interesse più elevati aumentano il costo opportunità di detenere attività non fruttifere, con un impatto sulla domanda di lingotti.