Dopo la stretta effettuata a sorpresa nel meeting di maggio, la RBA australiana lo ha fatto ancora. L’istituto centrale infatti ha inaspettatamente aumentato il costo del denaro di 25pb, portandolo al 4,1% a giugno.
La banca centrale ha anche aumentato il tasso di interesse sui saldi dei regolamenti in cambio di 25 pb al 4,0%.
La decisione della RBA ha portato il totale degli aumenti dei tassi effettuati da maggio 2022 (ben 12) a 400 punti base, spingendo i costi di indebitamento al livello più alto da aprile 2012.
La Reserve Bank of Australia ha peraltro lasciato la porta aperta a un ulteriore inasprimento, poiché l’inflazione è rimasta costantemente elevata mentre la crescita dei salari è aumentata. Il comitato di politica monetaria ha ribadito di rimanere risoluto nella sua determinazione a riportare l’inflazione all’obiettivo e farà ciò che è necessario per raggiungere questo obiettivo.
L’inflazione al consumo in Australia si è attestata al 7% nel primo trimestre del 2023, rallentando dal massimo di oltre 30 anni del 7,8% nel trimestre precedente, ma superando le previsioni del 6,9%. Si prevede che la crescita dei prezzi tornerà verso l’estremità superiore dell’intervallo obiettivo della RBA di 2 -3% entro la metà del 2025.
La nuova mossa a sorpresa della RBA ha spinto il dollaro australiano. Il cambio è schizzato a oltre 0,665, ma si era spinto anche oltre. Il cambio è tornato nel range 0,660-0,678 nel quale si trova ormai da marzo.
Il dollaro australiano ha trovato supporto anche nei dati ottimistici del settore dei servizi in Cina, il principale partner commerciale, nonché dal rimbalzo dei prezzi delle materie prime.
Intanto il rendimento delle obbligazioni australiane a 10 anni sale ai massimi di 3 mesi, oltre il 3,8%.
