Jerome Powell consolida le possibilità che la Federal Reserve aumenti ancora i tassi di interesse nelle prossime riunioni, dopo aver interrotto temporaneamente il ciclo di strette settimana scorsa.
Parlando alla commissione servizi finanziari della Camera, il numero uno della banca centrale americana ha chiarito che la FED è “fortemente impegnata a riportare l’inflazione al 2%“. Ha poi aggiunto: “Quasi tutti i membri del FOMC prevedono che sarà opportuno alzare ulteriormente i tassi di interesse entro la fine dell’anno. Continueremo a prendere le nostre decisioni riunione per riunione, sulla base dei dati e delle loro implicazioni per l’outllok dell’attiivtà economica e dell’inflazione“.
Nel suo ultimo rapporto al Congresso, la banca centrale ha evidenziato che l’inflazione nei settori chiave dell’industria dei servizi statunitense rimane elevata e non ha mostrato segni di allentamento. Inoltre gli indicatori recenti suggeriscono che l’attività economica ha continuato a espandersi a un ritmo modesto e che il mercato del lavoro rimane molto teso.
I mercati erano già orientati verso la possibilità che l’istituto centrale a stelle e strisce riprenderà le strette per contrastare l’inflazione. Dopo aver lasciato invariato il costo del denaro al 5-5,25% a giugno, potrebbe salire al 5,6% entro la fine dell’anno se l’economia e l’inflazione non rallentano ulteriormente.
Questo ha tenuto il Dollar index verso 102,5 mercoledì, dopo alcuni giorni di lievi guadagni. Il cambio rimane attorno 1,09, senza trovare slancio per superare questo livello.
