Il gigante Cina continua ad essere la grande delusione di questi mesi. L’euforia di inizio anno, innescata dalle riaperture post lockdown, continua a non trovare sostegno nei dati macro.
Questo si riflette sullo Yuan, che da inizio anno ha perso diversi punti percentuale rispetto al dollaro ().
Inoltre il quadro tecnico, come vedremo, mostra un’insidia all’orizzonte.
(fonte grafica piattaforma di trading )
Questa mattina il report sull’attività manifatturiera ha evidenziato una contrazione per il quarto mese consecutivo a luglio (49,3 punti), pur superando le aspettative del mercato, mentre la crescita del settore dei servizi è rallentata al minimo di sette mesi, arrivando a 51,5 rispetto al 53,2 del mese precedente.
Il PMI Composite si è indebolito a quota 51,1, dai precedenti 52.5 punti: è la cifra più bassa da dicembre 2022.
Nel frattempo, l’occupazione è rimasta debole, in calo per il quinto mese consecutivo (46,8 vs 46,8).
Il quadro complessivo evidenzia le difficoltà della ripresa per il gigante cinese, anche se gli investitori rimangono fiduciosi che le autorità manterranno il loro impegno a sostenere la crescita.
Sul fronte valutario, il rapporto rimane su quota 7,14, oscillando attorno alla EMA50 (cosa che conferma un quadro di grande incertezza a breve termine).
(fonte grafica piattaforma di trading )
La formazione di un pattern grafico di tipo PENNANT addensa ulteriori nubi attorno allo Yuan, dal momento che si tratta di un pattern di continuazione.
Se ci fosse il breakout si potrebbe immaginare una corsa al rialzo verso i massimi annuali oltre 7,25 (peraltro il target del pattern sarebbe decisamente più alto).
I ribassisti devono invece sperare che la EMA50 funga da resistenza, respingendo il cambio sotto 7,10, cambiando così lo scenario attuale.