Per la seconda riunione consecutiva, la Bank of England ha deciso di mantenere il tasso di interesse fermo al 5,25%, il livello massimo degli ultimi 15 anni. Complice la ritirata del dollaro, tutto questo permette alla sterlina di guadagnare terreno sul biglietto verde ().
I policy makers britannici hanno dovuto bilanciare due esigenze: da un lato contenere l’inflazione (a settembre ed è rimasta al 6,7%), dall’altro evitare di innescare una brusca recessione vista la frenata dell’economia dovuta ai tassi alti. Ecco perché questa cautela.
Il Comitato di politica monetaria ha votato 6-3 a favore del mantenimento dei tassi invariati, con tre membri a favore di un aumento di 25 punti base.
La BoE ha sottolineato che la politica monetaria probabilmente rimarrà restrittiva per un periodo prolungato, al fine di riportare l’inflazione verso l’obiettivo del 2%. Hanno ribadito la loro disponibilità ad attuare ulteriori misure di inasprimento, se necessario. Il governatore Bailey ha anche affermato che è troppo presto per pensare a tagli dei tassi.
Nel frattempo, le proiezioni sull’inflazione sono state riviste al rialzo, mentre quelle sulla crescita vedono uno stallo nel terzo trimestre e una crescita di appena lo 0,1% nel quarto trimestre, con previsioni di crescita pari a zero per il 2024 e un’espansione di appena lo 0,25% nel 2025.
Dopo il meeting della banca centrale, la sterlina si è temporaneamente portata sopra 1,22 rispetto al dollaro () prima di cedere parte dei guadagni.
Intanto il rendimento del Gilt a 10 anni è sceso sotto la soglia del 4,4%, segnando il punto più basso dall’11 ottobre
