Con una votazione all’unanimità, la Bank of Japan ha mantenuto il tasso di interesse chiave a breve termine al -0,1% e quello dei rendimenti dei titoli a 10 anni intorno allo 0%. Si tratta di una decisione ampiamente prevista dai mercati.
La banca centrale ha inoltre lasciato invariata la fascia superiore dell’1,0% fissata per il rendimento dei titoli di Stato a lungo termine.
E’ rimasto deluso chi si aspettava messaggi più “aggressivi” da parte dell’istituto centrale, convinzione che era stata alimentata dal governatore Kazuo Ueda, che all’inizio del mese aveva parlato di una certa normalizzazione della politica monetaria.
La BoJ ha invece affermato che continuerà pazientemente con l’allentamento monetario, viste le incertezze sia in patria che all’estero. In questo modo la BoJ mira a raggiungere in modo sostenibile l’obiettivo di stabilità dei prezzi al 2%, accompagnato da aumenti salariali.
Il comitato peraltro ha ribadito che non esiterà ad adottare ulteriori misure di allentamento, se sarà necessario.
Dopo la decisione della BoJ, lo yen giapponese si è nettamente indebolito rispetto al dollaro. Il cambio sale infatti a 144,5, allontanandosi ulteriormente dai massimi di quattro mesi che aveva toccato solo pochi giorni fa, dopo che la Fed era parsa assumere un tono più accomodante.
Intanto il rendimento del JGB a 10 anni è crollato allo 0,6%, il livello più basso da metà agosto.