Al termine dell’ultimo meeting di politica monetaria del 2023, la banca centrale della Turchia ha deciso di effettuare una nuova stretta di 250 punti base. Il costo del denaro sale così al 42,5%, livello che non si vedeva dal lontano 2003.
Si tratta del settimo aumento consecutivo dei tassi di interesse, e probabilmente neppure l’ultimo. Tuttavia i responsabili di politica monetaria hanno annunciato che il ciclo di strette terminerà presto e procederà adesso in maniera più graduale, perché il processo di disinflazione è stato innescato.
La corsa dei prezzi, che a ottobre dello scorso anno aveva raggiunto il picco dell’86%, è scesa adesso al 62% annuo. Anche se la Banca Centrale ritiene che salirà al 75% nel mese di maggio prossimo, le successive proiezioni fanno pensare ad una forte discesa.
Dopo il meeting di politica monetaria il cambio tra dollaro e Lira turca (USDTRY) non si è mosso granché ed è rimasto oltre la soglia di 29 in orbita ai massimi storici.
Nel corso di quest’anno la valuta turca ha subito una svalutazione di circa il 50% rispetto al Dollaro, anche se buona parte di essa si è verificata prima che il nuovo governatore della Banca Centrale e il nuovo ministro delle finanze ha applicassero una svolta di politica monetaria, abbracciando misure più ortodosse per contrastare l’inflazione.
Intanto il rendimento dei titoli di stato decennali del paese è arrivato a circa il 22,8%.