Gli ultimi giorni del 2023 continuano ad essere fiacchi per il dollaro USD, come dimostra il fatto che il si sta avvicinando sempre di più alla soglia dei 100, sui livelli più bassi da questa estate.
Gli ulteriori segnali di raffreddamento dell’inflazione statunitense (in special modo il report sull’indice PCE core, l’indicatore di inflazione preferito dalla Fed) hanno rafforzato le scommesse secondo cui la Federal Reserve inizierà a tagliare i tassi di interesse nella primavera del prossimo anno.
I mercati stanno ora scontando una probabilità dell’80% circa che la banca centrale inizi a tagliare i tassi a marzo, con circa 150 punti base di riduzioni totali previste l’anno prossimo.
Nel frattempo l’indice dell’attività manifatturiera nell’area di Richmond è sceso a -11 a dicembre rispetto a -5 a novembre. Si tratta del livello più basso in dieci mesi. Anche l’occupazione è leggermente scesa da 0 a -1.
Il si è affacciato sotto la soglia di 101, come non si vedeva da luglio scorso. Il cambio invece risale a 1,11 ed è avviato verso il terzo mese consecutivo di guadagni, sulla scia delle aspettative che la Federal Reserve inizierà a tagliare i tassi prima della Banca Centrale Europea.
