L’euro continua a galleggiare oltre la soglia di 1,09, anche se non trova spunti per spingersi più oltre. Il mercato si è messo in posizione di attesa, perché giovedì verrà reso noto il dato sull’inflazione USA, che fornirà maggiori indicazioni sulle prossime mosse della FED.
In Europa intanto arrivano le parole del vicepresidente BCE Luis de Guindos, che ha parlato alla 14esima edizione della Giornata degli investitori spagnoli.
Il vicepresidente ha sottolineato che l’economia dell’Eurozona ha rallentato nel terzo trimestre del 2023, e che è probabile vi sia stata una contrazione anche a dicembre, per cui crescono le probabilità di una recessione tecnica nella seconda metà dello scorso anno.
Al tempo stesso, prossimamente l’inflazione dovrebbe frenare meno che negli ultimi mesi, a causa della scadenza delle misure compensative legate all’energia.
Tutto questo lascia avvolto nel dubbio il percorso che seguirà la Eurotower, che probabilmente non procederà a tagli dei tassi almeno fino ad aprile, se non oltre. Infatti nonostante le preoccupazioni sulla crescita, la banca centrale ha osservato che taglierà i tassi solo una volta che avrà avuto prova che le prospettive di inflazione sono convergenti verso l’obiettivo del 2%.
Sul fronte valutario, la moneta unica resta attorno a 1,09 rispetto al dollaro (EURUSD), perché il mercato ormai aspetta di conoscere i numeri riguardanti l’inflazione negli USA, per capire se la FED potrebbe tagliare i tassi di interesse a marzo.