L’euro comincia la settimana facendo dei timidi passi in avanti rispetto al dollaro e piccoli progressi anche rispetto a tutte le altre valute principali.
In special modo, il cambio EURUSD viaggia attorno 1,085, allontanandosi così dalla soglia di 1,08. Il rapporto tra euro e sterlina (EURGBP) segna 0,855.
In generale l’umore degli investitori appare attendista, perché nei prossimi giorni nuovi dati sull’inflazione (giovedì il PCE negli Usa e venerdì i prezzi al consumo di febbraio nella zona euro) potranno fornire ulteriori indicazioni sui tempi di un allentamento monetario da parte delle banche centrali.
Settimana scorsa i verbali della Banca Centrale Europea hanno evidenziato l’idea che è prematuro discutere di tagli ai tassi di interesse, nonostante le recenti indicazioni di un raffreddamento delle pressioni inflazionistiche in tutta l’Eurozona. I policy makers della UE hanno espresso preoccupazione riguardo a mosse prematura e potenzialmente dannose.
A gennaio, la BCE ha mantenuto i tassi di interesse invariati a livelli record e si è impegnata a mantenerli su livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario a riportare tempestivamente l’inflazione al target del 2%.