Nessuna novità di rilievo dall’Australia, dove la Reserve Bank ha mantenuto i tassi di interesse al 4,35% (il massimo degli ultimi 12 anni) al termine della riunione di marzo, come ampiamente previsto. E’ la terza riunione consecutiva che la RBA conferma il costo del denaro.
Il consiglio ha inoltre mantenuto invariato al 4,25% il tasso di interesse sui saldi di regolamento del cambio.
La decisione è arrivata dopo i segnali di un rallentamento della crescita economica, provocati anche dal feroce ciclo di strette (ben 425 punti base negli ultimi due anni) condotto dalla RBA per arginare l’inflazione.
La corsa dei prezzi tuttavia sta rallentando, anche se il consiglio di politica monetaria continua a dare massima priorità è riportare l’inflazione verso l’obiettivo del 2-3% entro un arco di tempo ragionevole. Il comitato ha ribadito che monitorerà da vicino l’economia globale, le tendenze della domanda interna e le prospettive per l’inflazione e il mercato del lavoro.
Dopo la riunione della RBA, il dollaro australiano si indebolisce verso 0,65 dollari (AUDUSD), scendendo ai livelli più bassi in circa due settimane perché la banca centrale si è rivelata meno aggressiva rispetto agli annunci precedenti, quando menzionava la possibilità di un ulteriore aumento.
Ciò suggerisce maggior fiducia che l’inflazione continuerà a diminuire, e rafforza le scommesse su un possibile inizio di taglio dei tassi entro la fine dell’anno. I mercati scontano un primo taglio dei tassi ad agosto, prevedendo un allentamento totale di circa 40 punti base per quest’anno.
Intanto il rendimento decennale australiano diminuisce a circa il 4,1%, ritirandosi bruscamente dai massimi di oltre due settimane.