Dopo lo slancio delle ultime giornate, il dollaro ha tirato un po’ il freno e l’Index si ferma in area 106. La mancanza di grandi spunti macro e le continue incertezze sul fronte geopolitico in Medio Oriente inducono il mercato alla cautela.
Israele ha lanciato un attacco contro l’Iran, ma con impatto limitato. Le paure che potesse esserci una reazione più forte avevano spinto i mercati a premiare i beni rifugio, come appunto il dollaro. Ma la situazione pare essere meno preoccupante di quanto si temeva, e così il mercato si è “rilassato”.
Nel frattempo, i dati macroeconomici pubblicati questa settimana, tra cui le vendite al dettaglio, le richieste iniziali e l’indice manifatturiero della Fed di Filadelfia, continuano a indicare un’economia statunitense resiliente e pressioni persistenti sui prezzi.
Questo consolida le aspettative che la FED taglierà i tassi soltanto a fine estate (Circa il 68% degli investitori scommette che il primo taglio dei tassi avverrà a settembre). Peraltro alcuni policy maker della banca centrale sostengono che non ci sia fretta di tagliare il costo del denaro.
Il dollaro così si prende una pausa, lasciando spazio al ritorno dell’ oltre 1,065, mentre il – come detto – viaggia su quota 106.
Intanto il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è sceso leggermente verso 4,6%, ma resta elevato e prossimo ai massimi degli ultimi cinque mesi.