Una brusca accelerata dei prezzi in Svizzera modifica le aspettative accomodanti sulle prossime mosse della BNS, finendo per spingere il franco svizzero.
Ad aprile il tasso annuo di inflazione in Svizzera è salito all’1,4%, accelerando dall’1% del mese precedente e superando le previsioni di mercato dell’1,1%. Si tratta del valore più alto da dicembre 2023, innescato principalmente dal rimbalzo dei prezzi dei prodotti alimentari e delle attività ricreative e culturali.
Su base mensile, l’indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,3%, dopo aver registrato una crescita nulla nel periodo precedente.
Nel frattempo il tasso di inflazione core, che esclude le voci più volatili, è aumentato dell’1,2% su base annua ad aprile, rispetto al precedente aumento dell’1%.
Questo report più caldo del previsto ha spinto i mercati a ridimensionare le aspettative su un taglio dei tassi da parte della BNS a giugno.
La Banca nazionale svizzera aveva già segnalato che i prezzi avrebbero potuto subire degli shock, anche perché ha allentato la presa sul franco, per ricomporre le sue riserve in valuta estera (in aumento per il quarto mese dopo aver toccato i minimi di sette anni a novembre).
Questo scenario – unitamente a un dollaro più debole dopo che la Fed si è astenuta dal dare segnali eccessivamente aggressivi nella sua ultima decisione sui tassi – ha finito per agevolare il recupero del franco svizzero, che è rimbalzato verso la soglia di 0,91 (USDCHF) dal minimo di sette mesi di 0,92 toccato nella giornata di mercoledì.