Le aspettative di un aumento della domanda hanno dato slancio alle quotazioni del petrolio, col che si riporta oltre i 78 dollari al barile mentre il risale oltre quota 82.
Dopo 3 settimane consecutive di calo del prezzo, questa volta l’avvio è molto promettente per le quotazioni del barile.
In vista delle vacanze estive, la richiesta di carburante dovrebbe essere molto robusta, e questo potrebbe portare a una potenziale carenza di offerta nelle prossime settimane.
Tuttavia, sul mercato continuano ad esserci fattori meno incoraggianti. Anzitutto la preoccupazione che l’OPEC+ possa allentare alcuni tagli volontari alla produzione, sebbene abbia e abbia concordato di estendere la maggior parte dei tagli all’offerta fino al 2025.
In secondo luogo, il livello delle scorte globali superiori alle attese.
Ma uno dei fattori più ribassisti per e riguarda l’aspettativa per i tagli dei tassi di interesse USA, che potrebbero non avvenire neanche a settembre. Questo a sua volta offusca le prospettive per la crescita economica e la domanda di energia.
Per questo nel corso della settimana i mercati osserveranno con attenzione la decisione sul tasso di interesse della Federal Reserve e il rapporto sull’inflazione negli Stati Uniti.