Per il momento il tassi di interesse rimangono fermi, ma nel meeting di oggi la Bank of England fa capire che è pronta a cominciare i tagli al costo del denaro.
La riunione si è chiusa con la conferma del tasso ufficiale al 5,25%, con due membri che hanno votato per una riduzione al 5%. Tuttavia, la decisione di non tagliare è stata “finemente bilanciata” per alcuni policy maker, segno che quest’anno dovrebbe arrivare un allentamento della politica monetaria.
I recenti indicatori economici mostrano che l’inflazione è tornata al target del 2%, spinta dalla moderazione delle aspettative di inflazione e dal calo dei prezzi dell’energia rispetto all’anno precedente.
La crescita del PIL ha superato le aspettative, ma le indagini economiche sottostanti suggeriscono un ritmo più lento.
L’MPC ha riconosciuto un mercato del lavoro più flessibile, nonostante i rigidi standard storici e si impegna a mantenere una politica monetaria restrittiva fino a quando i rischi di inflazione non diminuiranno in modo sostenibile. Rimangono vigili sulle persistenti pressioni inflazionistiche e adegueranno la politica, se necessario, sulla base dei prossimi dati economici e delle previsioni.
La decisione della BoE ha indebolito la sterlina. Il cambio è sceso sotto 1,27. Secondo il mercato le probabilità di un taglio dei tassi ad agosto e settembre sono aumentate, anche se i mercati hanno già scontato il primo taglio di 25 punti base per novembre.
Intanto il rendimento del Gilt a 10 anni è sceso sotto la soglia del 4,05% a giugno, il più basso in oltre due mesi.