Continua la fase calante del dollaro neozelandese, che ha perso il 3% nelle ultime due settimane e adesso si aggira attorno al minimo annuale rispetto al biglietto verde americano.
Settimana scorsa il Kiwi è stato oggetto di vendite a causa del clima di avversione al rischio che si è instillato nei mercati azionari globali, oltre che della deboli prospettive economiche della Cina, principale partner commerciale neozelandese.
Inoltre, i dati deboli sull’inflazione interna hanno spinto i mercati a chiedere tagli anticipati dei tassi da parte della Reserve Bank of New Zealand, scontando una probabilità del 44% di un taglio dei tassi ad agosto.
Il cambio tra dollaro neozelandese e americano () è scivolato verso 0,585 e sta adesso affrontando una zona di supporto molto robusta.
Se dovesse cedere questo livello, lo scenario si farebbe ancora più cupo tenuto conto che a breve si formerà anche la “croce della morte” (ossia la Ema50 che scende sotto la Ema200).
Gli investitori sono concentrati adesso sulla riunione della Federal Reserve di questa settimana, per valutare la portata dei possibili tagli dei tassi quest’anno.
