Senza grandi spunti macro di rilievo (quello più importante di questa settimana è il dato sull’inflazione USA), l’Euro si muove a passo lento, complice anche il clima vacanziero che induce gli investitori a muoversi con prudenza.
Il cambio EURUSD viaggia intorno a 1,092 dollari, al di sotto del picco di sette mesi toccato la scorsa settimana. Ma la soglia psicologica di 1,10 continua al momento ad essere una solida resistenza statica.
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Il mercato sta cercando indicazioni sulle prospettive di politica monetaria. La BCE ha iniziato a ridurre i costi di finanziamento a giugno, puntando a riportare l’inflazione al target del 2%.
Nonostante i policy maker Europei abbiano indicato che sono probabili ulteriori tagli dei tassi, non hanno una tempistica specifica a causa delle incertezze economiche. I dati recenti hanno infatti mostrato una stagnazione nel settore privato dell’Eurozona e una crescita debole in Germania.
Tuttavia gli economisti prevedono che la BCE taglierà il tasso sui depositi trimestralmente fino alla fine del prossimo anno, ponendo fine al ciclo di allentamento prima del previsto. Si prevede che il tasso di riferimento raggiungerà il 2,25% entro dicembre 2025, dopo sei riduzioni di un quarto di punto. Quindi il ritmo dovrebbe essere più veloce rispetto alla precedente previsione di metà 2026.
